Di hacker e crimini informatici si parla sempre, purtroppo, e se ne è parlato anche a Milano nel corso di un convegno organizzato dall'American Chamber of commerce in Italy e da Affinion International, società di consulenza nel customer engagement. Stefano Venturi è il presidente della Camera di commercio americana in Italia.
"Sul web si ripete tutto ciò che è la società reale, quello che un po' di anni fa si chiamava 'il grande villaggio globale' - ha spiegato - avvengono le stesse cose che avvengono nella vita normale, quindi c'è anche la parte fraudolenta, esiste la deliquenza e quindi ci dobbiamo proteggere come ci proteggiamo quando andiamo in giro per le strade; non andiamo in giro con i soldi in mano mostrando i nostri averi o non custodendo le nostre cose."
Solo in Italia si stima in 9 miliardi di euro l'anno la somma persa dalle imprese per attacchi informatici. In Europa, invece, 500 milioni l'anno vanno in fumo ai danni di banche e risparmiatori. Cosa fare per difendersi lo hanno spiegato Alessandro Piva del Politecnico di Milano e Antonio Di Salvo, county manager di Affinion.
"Sicuramente sviluppare consapevolezza - ha detto Piva - significa comprendere quali sono le minacce che ci sono, informandosi. Nelle imprese questo è uno degli elementi principali; i piani di formazione e sensibilità verso gli utenti".
"Quello che riscontriamo sono organizzazioni sempre più pervasive che attaccano non solo le banche dati delle banche ma entrano da vari punti d'accesso backdoor, dai social e da altri punti molto deboli nella protezione. Il nostro advice è lavorare direttamente sul consumatore finale per accrescere la protezione e la consapevolezza dei rischi".
Il fenomeno del cyber crime, grazie anche ai social network, ha un impressionante trend di crescita, pari al 150% l'anno solo in Italia. La raccomandazione dunque, è usare sempre cautela, evitando di rendersi vulnerabili per esempio con un utilizzo disinvolto della carta di credito per spese on line o una superficiale gestione di mail sospette e fraudolente.
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