Quando il Gdpr (General Data Protection Regulation), il
regolamento generale sulla protezione dei dati, diventerà una realtà, la
sicurezza del cloud e il suo livello di sofisticazione assumeranno
un’importanza senza precedenti. Questo il punto di vista di Ibm su quanto
accadrà dal 25 maggio 2018, quando il GDPR diventerà una realtà che riguarderà
le aziende, sia all’interno sia all’esterno dell'Ue, che gestiscono i dati dei
cittadini dell'Ue.
Secondo un sondaggio in merito alla disponibilità ad
accettare il Gdpr, quasi il 40% delle aziende teme le violazioni della
conformità, consapevoli delle conseguenti sanzioni finanziarie, anche gravose,
per il mancato rispetto del regolamento. Le aziende si stanno tutelando
rispetto alla protezione dei dati personali raddoppiando la sicurezza del cloud
e concentrandosi nell'adozione di misure di sicurezza atte a garantire che le
loro app in cloud proteggano i dati personali da perdite, alterazioni o
trattamenti non autorizzati.
Secondo Ibm i fornitori di servizi cloud continueranno ad
adottare misure straordinarie volte a garantire che la sicurezza sia al centro
del cloud. I servizi di sicurezza del cloud diventeranno più sofisticati con i
progressi nelle funzionalità di crittografia, l’integrazione continua dell’AI
(Artificial Intelligence) e lo sviluppo di servizi di sicurezza che funzionino
indifferentemente in ambienti pubblici, privati e multi-cloud.
La multinazionale non ha dubbi nell'individuare il punto
critico dell’evoluzione: container, Kubernetes e serverless. Le architetture
dei microservizi basate su container e serverless hanno rivoluzionato la
velocità con cui le app possono essere create e come esse si collegano alle
tecnologie attualmente più competitive, quali AI, blockchain e machine
learning.
Nel 2018 l'adozione di queste tecnologie, spiegano da Ibm,
raggiungerà un punto critico: si passerà dall'adozione precoce a standard di
fatto per app complesse e pronte per la produzione in tutti i settori di
industria e nelle aziende di tutte le dimensioni.
Questo cambiamento è determinato da nuovi strumenti emersi
nel 2017, come Grafeas, Istio e Composer, che consentono agli sviluppatori di
gestire e coordinare in modo più sicuro le numerose componenti create nella
costruzione di container, serverless e microservizi.
Questi strumenti consentono una maggiore visibilità per lo
sviluppatore che potrà vedere chi sta lavorando con i dati, cosa viene
modificato e chi ha accesso, il tutto finalizzato a una migliore sicurezza. Il
risultato sarà un miglioramento nello sviluppo di app mature in grado di
estendersi e operare su più sistemi, team e flussi di dati.
E secondo Ibm, pensare al cloud porterà a quel cambiamento
culturale che genera innovazione. Per la società il “cloud thinking”, sia in
senso culturale che tecnico, è l'unica strada percorribile e molte
organizzazioni si stanno orientando verso architetture che fondino le proprie
radici nel cloud. Con questo cambiamento, le organizzazioni stanno adottando
nuove tecnologie che sono sempre più facili da implementare.
Nel 2018 questi mutamenti cominceranno a determinare anche
grandi trasformazioni culturali all'interno delle organizzazioni. I team
tecnici, dai data scientist agli sviluppatori, si stanno ponendo domande quali:
in che modo la mia architettura promuove l'innovazione gestendo l'esplosione
dei dati provenienti dall'IoT (Internet of Things)? Come posso sfruttare il
serverless per accelerare lo sviluppo? La sicurezza in atto è in grado di
supportare le soluzioni blockchain nel mio settore?
Quando i team risponderanno a queste domande, si avvierà un
processo di trasformazione verso una cultura più collaborativa e basata
sull'apprendimento iterativo. Questo passaggio al “cloud-native thinking”
guiderà l'innovazione organizzativa che mette insieme, in modi completamente
nuovi, professionisti con competenze specialistiche compresi sviluppatori di
app, data scientist e utenti di dati.
Per Ibm le soluzioni di settore sono il futuro del cloud nel
2018. Le aziende, sottolineano, sono andate oltre la pura infrastructure-as-a-service
e si stanno rivolgendo al cloud come piattaforma per l'innovazione e la
creazione di nuovo valore aziendale.
Quando si concentreranno sul valore più ampio del cloud,
ovvero su quanto il cloud può fare per il loro business, le aziende cercheranno
soluzioni settoriali specifiche in grado di fornire un'unica architettura,
dall'infrastruttura fino a servizi di analisi e intelligenza artificiale di
alto valore, anziché limitarsi all'acquisto di servizi cloud frammentari.