lunedì 30 giugno 2014

App "gratuite": Antistrust vs Google, Apple e Amazon

Nel mirino dell'Authority ci sono programmi e giochi che al momento del download non costano nulla, ma che richiedono aggiornamenti a pagamento per avanzare il livello durante il suo utilizzo. Per un caso simile negli Usa la casa di Cupertino a gennaio ha pagato 32,5 mln di dollari di multa.


 
Una situazione sgradevole per molti utenti, soprattutto quando si tratta di applicazioni per bambini, e sulla quale ora l'Antitrust vuole vederci chiaro. L'Authority ha deciso di avviare un'indagine nei confronti di Google, iTunes, Amazon e Gameloft, proprio per valutare se questo comportamento non rappresenti una pratica commerciale scorretta.

Mancano le informazioni per disabilitare acquisti. Secondo l'agenzia, non solo i consumatori "potrebbero essere indotti a ritenere che il gioco sia del tutto gratuito, ma non vengono neanche messi a conoscenza degli eventuali costi che potrebbero trovarsi ad affrontare.” L'Antitrust inoltre punta il dito contro la mancanza di informazioni sugli strumenti per "escludere o limitare la possibilità di acquisti all'interno dell'app". Il rischio, infatti, è che una volta autorizzato il primo acquisto all'interno di una app, tutti quelli successivi siano considerati autorizzati in modo tacito.

Proprio per un caso simile Apple lo scorso gennaio ha dovuto pagare una multa di 32,5 milioni di dollari, dopo un patteggiamento con la Federal Trade Commission, l'antitrust americana. In quel caso il colosso americano era finito nella bufera proprio riguardo ad alcune applicazioni per bambini che lasciavano una "finestra" di 15 minuti dopo il primo acquisto, all'interno della quale si potevano effettuare ulteriori acquisti senza nessun limite. In molti casi i bambini avevano così addebitato ingenti somme sui conti dei genitori semplicemente giocando i dispositivi Apple. Proprio per evitare il ripetersi di casi simili, all'azienda di Cupertino era stato  imposto di rivedere le proprie pratiche di addebito per assicurarsi di ottenere l'esplicito consenso su ogni acquisto.

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