L'azienda fondata nel 2008 da Andrew Mason, poi cacciato a fine 2013 per i cattivi risultati ottenuti, sbarcata due anni dopo anche in Italia, prova a rimboccarsi le maniche con lo sviluppo di un nuovo sito web e a mettere in un cassetto le voci di chi bolla il "couponing" come un fenomeno in via di estinzione.
Un fenomeno involutosi sul proprio modello di sviluppo, che propone sconti per nuovi clienti, a mo di richiamo per fidelizzare e come efficace veicolo pubblicitario. Meno di un terzo di chi è iscritto a un gruppo d'acquisto (circa la metà degli internauti italiani), come ha rilevato Eurispes nel 2013, porta a termine concretamente gli acquisti: ed è proprio questo aspetto a minacciare la sostenibilità del modello Groupon.
Da modello push a modello pull
Giulio Limongelli, Amministratore delegato della filiale italiana, spiega come l'Italia sia però il secondo mercato in Europa per numero di coupon venduti, dopo il Regno Unito. Gli iscritti al servizio sono oltre 10 milioni (200 milioni su base mondiale), la quota di "users" attivi è pari a circa un quarto nel complesso, e gli esercizi commerciali "affiliati" sono 30mila (650mila nel mondo). Questi numeri bastano ad assicurare uno step in avanti sui ricavi (quelli generati da mobile incidono per oltre il 50% del fatturato totale) e la rincorsa alla tanto agognata marginalità? No. Groupon sta cercando di passare da un modello "push" a un modello "pull", in una logica di marketplace dedicato alle offerte locali da consumare in un lasso di tempo ristretto (da uno a sette giorni) e il più possibile certificato per evitare pericolosi problemi di qualità dei pacchetti proposti dai merchant. Sulle percentuali di utenti italiani disaffezionati la società logicamente non si sbilancia, ma ci ricorda come siano molti di più rispetto al recente passato gli utenti che entrano nel sito direttamente, soprattutto dalle app, senza passare dalla mail ricevuta in casella. In modalità push, per l'appunto.
Nuovi algortimi di ricerca in attesa dell'iPad per i merchant
Già attivo negli Usa e ormai in dirittura d'arrivo in Italia, il nuovo sito web di Groupon si presenta con la sostanziale novità di una nuova barra di ricerca per trovare subito il pacchetto scontato da acquistare fra le centinaia di offerte attive. A questa si aggiunge una suddivisione delle proposte in categorie, sottocategorie e funzionalità di localizzazione appoggiate alle mappe di Google e riferite a una determinata città. Il tutto trasforma il portale in un vero e proprio sito di e-commerce, con coupon spendibili anche in veri e propri negozi (tra i quali Trony e American Apparel) e sarà molto più navigabile e fruibile dell'attuale, tanto che non occorrerà più guardare tutto il sito per trovare l'offerta giusta. La classica mail con le proposte del giorno non sparirà, ma le stesse proposte saranno personalizzate in base ad acquisti pregressi, età e provenienza degli acquirenti. Il restyling concettuale e funzionale interessa anche la nuova versione dell'app Groupon, tramite cui scoprire con il tab "Vicino a te" le offerte in base alla propria posizione calcolata dal Gps del terminale. Al momento non è integrata al 100% con il nuovo sito, ci confessa Limongelli, ma è solo questione di tempo. Quando si materializzerà questa integrazione "ci sarà un balzo in avanti nel processo di trasformazione di Groupon". Il tutto in attesa di un ultimo tassello. Quale? Un iPad fornito ai merchant per la gestione delle prenotazioni, dei pagamenti in modalità contactless (in veste di Pos digitale) e per la raccolta e la profilazione dei clienti del servizio di couponing. I pagamenti in modalità “contactless” sono già ben avviati negli Usa, sfruttano un’app preinstallata per funzionare da Pos digitale e per la raccolta e la profilazione dei dati dei clienti; in Italia questa modalità arriverà verso la metà del 2015.
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