La nuvola la conoscete tutti, ma la nebbia??? Si chiama fog
computing ed è un nuovo paradigma tecnologico che promette di essere
un’evoluzione del cloud, utile soprattutto per il mondo dell’Internet of
Things. Paradigma emergente approfondito dai ricercatori dell’Università di
Pisa con il progetto “Through the Fog” appena concluso, che ha portato anche
allo sviluppo di due prototipi software.
Se oggi la “nuvola” (cloud) è l’ambiente più usato per
gestire le applicazioni a distanza, la “nebbia” (fog) – spiega l’ateneo pisano
– offre il vantaggio di supportare meglio le nuove applicazioni informatiche
nel mondo connesso, come autoveicoli a guida autonoma, sistemi di monitoraggio
remoto dei pazienti, droni per le consegne a domicilio, illuminazione adattiva
di strade e abitazioni.
Tutto ciò sfruttando un’infrastruttura di calcolo
pervasiva che si comporrà di elaboratori ad hoc, router e dispositivi personali
come gli smartphone. Al dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, con
il progetto “Through the Fog” coordinato dal professor Antonio Brogi, i ricercatori
hanno studiato e approfondito questo paradigma emergente arrivando a sviluppare
due prototipi software che contribuiscono direttamente all’avanzamento dello
stato dell’arte per quanto riguarda il fog.
Il primo si chiama “FogTorchPi”, ed
è uno strumento in grado di stimare con tecniche probabilistiche l’affidabilità
e il consumo di risorse di un’applicazione installata su un sistema fog;
l’altro è “IoX”, un sistema di scambio messaggi multi-piattaforma che consente
ai dispositivi fog di interagire con sensori e attuatori connessi a
Internet.
“Through the Fog" è un progetto di ricerca di base, iniziato a novembre
2015 e interamente finanziato dall’Ateneo pisano al fine di promuovere la
collaborazione tra gruppi di ricerca all’interno del dipartimento di Informatica
per studiare e approfondire il paradigma emergente del fog computing. Con oltre 50 pubblicazioni scientifiche all’attivo, i due
prototipi open-source e la partecipazione al consorzio di standardizzazione
OpenFog, il progetto ha raggiunto con successo il suo scopo”.
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