lunedì 30 gennaio 2017

La privacy dell'Europa è a rischio?

Come molti europei, anche voi probabilmente trascorrete diverse ore al giorno navigando sul web, interagendo sui social media o controllando le votre email. Naturalmente se avete meno di ventiquattro anni, passate ancora più tempo online.
Vi preoccupate della privacy online, della conservazione dei dati, di essere spiati o crackati, anche dal vostro governo? Dovreste? Forse sì.
Esiste un quadro giuridico sulla protezione della privacy online in Europa, e nuove norme saranno applicate dal maggio 2018 per garantire che le informazioni personali degli individui siano protette ovunque siano inviate, elaborate o conservate… anche al di fuori dell’Unione europea. Un altro progresso importante sarà il diritto all’oblio. In altri termini, avrete il diritto di chiedere alle compagnie su internet di cancellare contenuti inesatti o obsoleti su di voi. Un diritto che dobbiamo in particolare a un cittadino spagnolo che si è battuto senza tregua contro il colosso americano Google per eliminare informazioni personali dannose che continuavano ad apparire sul motore di ricerca. 
Ma non è tutto rose e fiori nell’ambito della privacy online in Europa. Sempre più colpiti o minacciati dal terrorismo, i governi europei hanno inasprito le leggi sulla sorveglianza. Quattordici Stati, fra cui Francia, Regno Unito, Germania e Polonia sono stati bacchettati da Amnesty international per aver autorizzato intercettazioni di massa e l’accesso ai dati di milioni di persone. 
Nel Regno Unito, per esempio, una legge con ampi poteri di sorveglianza è entrata in vigore alla fine dello scorso anno provocando una forte reazione da parte della Corte europea di giustizia.

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