venerdì 6 giugno 2014

È blog mania

Le innovazioni tecnologiche unite ai bisogni di una società in continua evoluzione hanno spinto ad un consumo sempre più personalizzato dell’informazione e della conoscenza. Da questa necessita nascono i blog , web-log,  un vero e proprio “diario in rete”.


Oggi, in Italia i blog sono diverse migliaia, quasi tutti a carattere personale e molti blogger vorrebbero farne una professione (75%) e diventarlo a tempo pieno (36%). I più interessati a guadagnare sono quelli che scrivono di bellezza e salute, seguiti da tecnologia e lifestyle. La pubblicità è la fonte principale di guadagno (65%), ma solo il 9,5% degli intervistati riceve un compenso scrivendo un post. Alcuni (31,7%) - soprattutto i blog di moda e lifestyle - sono pagati per inserire i link sui propri siti. Il 43% guadagna attraverso i prodotti che riceve.
Intanto, i blog sono uno strumento per appropriarsi dell’informazione e di produrla. I blogger, infatti, spesso diventano giornalisti pur non avendo le basi di conoscenza creando, inevitabilmente, informazioni deviate. 
Quel che è certo è che i blog hanno un intrinseco carattere democratico anche se molti si chiedono quanto sia lecita e tutelata questa libertà.
La legge sulla stampa italiana risale al 1948. Sono passati pià di sessant’anni  dalla sua entrata in vigore, e sotto i ponti dell’informazione sono passate acque che ne hanno completamente stravolto lo scenario. Internet, con i suoi canali di diffusione molteplici e difficilmente gestibili, è il responsabile principale del mutamento radicale del concetto in sé di informazione, che ha avuto luogo negli ultimi decenni.
In ogni caso, quella degli eventuali limiti di espressione da imporre ai blog è una questione spinosa e controversa. In Italia si era pensato di equipararli alla pubblicazione cartacea, applicandogli quella legge sulla stampa chiamata in causa ad apertura di articolo.
Di recente, però, una sentenza della Cassazione ha stabilito che i blog di informazione giornalistica non hanno l’obbligo, a differenza dei giornali “convenzionali”, di registrazione e quindi i loro autori non sono punibili secondo le stesse tipologie di infrazione.
Questa sentenza ha sancito la diversità del blog rispetto al giornale, tutelandone indirettamente la libertà di espressione, ma allo stesso tempo è come se ne avesse smorzato la carica informativa.

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