Ormai si sa, la Rete può rappresentare la chiave di volta nella realizzazione di un approccio innovativo da parte dell'azienda verso il cliente finale in un ottica di marketing più dinamico, interattivo e flessibile. Ma c’è di più. Il web è diventato la nuova frontiera dell’e-commerce e il cross border trade ne è l’evoluzione, perfetto per le imprese e i venditori italiani che vogliano puntare sull’omnicanalità e quindi sull’interazione tra store tradizionale, mobile e online.
È quanto emerge dallo studio pan-europeo commissionato da eBay a Deloitte – “The Omnichannel Opportunity: A Report for eBay – che ha messo in evidenza come l’e-commerce abbia grandi potenzialità in Italia sul fronte del commercio transfrontaliero, con il 15% dei residenti nell’Unione europea che nel 2013 ha perfezionato acquisti da un Paese straniero.
eBay si è rivolta al team di economisti ed esperti del mercato retail di Deloitte, nel Regno Unito e in Germania, chiedendo loro di misurare il valore delle vendite effettuate attraverso il sistema omnicanale.
Il report si sviluppa su tre metodi di ricerca principali:
A) l’applicazione di un modello econometrico per esaminare l’impatto delle vendite effettuate dai principali venditori che hanno già adottato questo approccio in alcuni mercati, al fine di determinare il valore di una presenza estesa attraverso diversi canali;
B) indagini di mercato condotte in mercati europei selezionati;
C) interviste con i principali venditori a livello europeo, per esplorare le opinioni sulla vendita omnichannel e identificare la migliore risposta da parte delle aziende. Lo studio Deloitte comprende inoltre una serie di dati secondari rilevanti tratti da altri report e ricerche.
Se, ad oggi, solo il 4% delle vendite cross-border a livello europeo puntano sull’Italia, di contro è questo uno dei punti di forza di un mercato ancora da popolare e ben lontano dalla saturazione, con l’e-commerce che – secondo i dati comunicati a fine 2013 dall’Osservatorio NetComm e del Politecnico di Milano – cresce di anno in anno del 18% e il mobile commerce che fa segnare trend positivi e percentuali di crescita a tripla cifra: +255% tra il 2012 e il 2013.
La ricerca Deloitte, inoltre, mette in evidenza come i mercati più forti sul fronte del commercio transfrontaliero siano la Germania (27% delle vendite dall’estero), il Regno Unito (24%) e la Francia (14%). Seguono la Spagna (5%) e l’Italia. A guidare gli scambi da e con l’estero sono però Inghilterra e Germania che, secondo gli ultimi dati Deloitte, nel 2012 hanno generato 8 miliardi in termini di cross-border trade.
La ricerca, inoltre, mostra come il mercato online e mobile rappresentino il 2,6% del totale di vendite in Italia, con un volume superiore agli 11 miliardi di euro (7,7mld in Spagna, 22mld in Francia), mentre il valore degli acquisti registrati nei negozi tradizionali ma perfezionati attraverso canali cosiddetti “non-store” si aggira attorno ai 35 miliardi di euro. Se si considera che quest’ultimo dato in Francia è pari a 57 miliardi, risulta evidente la potenzialità del mercato italiano.
I punti di forza del mercato italiano sono la Moda e Casa&Arredamento e in questi settori – secondo la ricerca Deloitte – le vendite attraverso i canali “non-store” nel nostro Paese generano rispettivamente 1.5 e 0.6 miliardi di euro. Mentre sempre grazie all’online, le vendite di abiti da donna tra eBay in Gran Bretagna e la Spagna sono raddoppiate tra il 2010 e il 2012. E proprio l’omnicanalità nel commercio può divenire una reale opportunità per rispondere alla crisi delle vendite al dettaglio, tanto che – ad esempio – in Gran Bretagna e Germania, il 25% di quanti hanno portato a termine vendite online ha cercato e acquistato prodotti che non poteva trovare negli store locali.
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