martedì 10 febbraio 2015

Content Marketing e Native Advertising

Si parla sempre più spesso di Content Marketing e Native Advertising, ma non tutti sanno esattamente la differenza tra le due, spesso nemmeno gli addetti ai lavori.


E allora accora cosa sono e a cosa servono. Il Content Marketing è una tecnica di marketing strategico che prevede di creare e distribuire contenuti di valore, pertinenti e coerenti per attrarre e acquisire un pubblico ben definito – con l’obiettivo di indurre il cliente a rispondere in maniera favorevole. La definizione è di Joe Pulizzi, esperto della materia che ha, di recente, delineato proprio i contorni della materia.

L’obiettivo del Content Marketing è di suscitare l’attenzione del pubblico attraverso una serie di contenuti innovativi che possano addirittura cambiare l’opinione delle persone su quel determinato tema, o modificarne l’approccio. Come ha spiegato Pulizzi, non si tratta di sponsorizzare il prodotto ma di fornire al consumatore informazione utile.

Il Native Advertising, invece, consiste nel creare contenuti legati ad uno specifico brand per  fidelizzare la clientela offrendo quanto più servizi possibile e non è mai in contrasto con il Content Marketing.  Anzi. Secondo gli esperti, solo dall’equilibrio tra questi due forme di comunicazione si ottiene il miglior risultato.

martedì 3 febbraio 2015

Social network, ecco come pianificare tutto

Non è un segreto che i social network siano diventanti ormai più che essenziali. Non solo i grandi gruppi, ma anche piccole attività hanno la necessità di comparire sulle più comuni piattaforme per farsi vedere, per pubblicizzare qualcosa o anche semplicemente per comunicare.

Basta questo? In realtà secondo gli esperti accedere a facebook di tanto in tanto e postare qualche immagine non basta, perché il bacino in cui confluiscono i flussi di informazione è talmente vasto che ogni cosa diventa una goccia infinitesimale e sparisce. Ecco perché, oggi giorno, è necessario avere numerosi profili da aggiornare e monitorare tutto il giorno, o quasi, ma sicuramente tutti i giorni.
Insomma, serve tempo e ora come ora, si sa, il tempo è denaro. Perciò, come fare? A risolverci il problema ci pensano i social media management, delle app studiate  per i mobile device, in grado di programmare gli aggiornamenti su tutte le piattafome in cui abbiamo un profilo: Facebook, Twuitter, Linkedin, Google+, eGoogle.

Si chiama Buffer e permette, dunque, non solo di pianificare i posti, ma anche di monitorare i like, i retweet, i click nell’arco della giornata. La versione base è gratuita e consente l’upgrade alla versione Awesome Plan se si ha bisogno di funzionalità speciali, come ad esempio la condivisione su più di 4 social network differenti.

giovedì 29 gennaio 2015

eCommerce, come sarà il 2015?

Sarà un anno buono per l’eCommerce, almeno secondo gli esperti del settore che vedono prospettive di sviluppo soprattutto per quanto riguarda le capacità cross-device.



Ormai tutti hanno compreso le potenzialità di questo strumento e infatti una indagine ha rivelato che il 58% dei manager del settore retail e delle agenzie pubblicitarie indica la “tecnologia come il più importante dei loro impegni di marketing mobile del 2015”.

Dunque, ci saranno sempre più device e, ovviamene, anche molte più app che andranno a incidere sullo sviluppo del mobile commerce. Se da un lato il web è ancora la strada maestra per il commercio elettronico, quella degli smarphone è un via sempre più battuta, soprattutto dalle aziende più smart e giovani. Perché, in fondo, moltiplicare la presenza in rete è sempre un bene, anche considerato che il webrooming e lo showrooming avranno un impatto sempre maggiore sulle vendite.

A fare la differenza, nel 2015, saranno,però, non solo le strategia di mercato, ma anche i compratori. I clienti saranno sempre più protagonisti delle scelte, sempre più coinvolti e considerati dalle aziende come dei veri e propri influencer, cioè personalità utilizzate dagli esperti per guadagnarsi più attenzioni sulle piattaforme digitali.

Insomma, chi deve ancora attrezzarsi con l’eCommerce, che lo faccia in fretta, perché altrimenti rischia di rimanere indietro.

mercoledì 21 gennaio 2015

Thin-ternet, la nuova era del web

La nuova era di internet? Si chiama Thin-ternet e permetterà di vivere in maniera diversa l’esperienza di navigare la rete,  perché ogni cosa sarà cucita sulle nostre esigenze e super personalizzata. Di questa teoria ne ha parlato  sulla rivista  Advertising Age Tom Goodwin, amministratore delegato di Tomorrow Group, un'agenzia con sede a Londra.

Secondo Goodwin, dunque, internet diventa “thin”, cioè sottile, pratico e ci permetterà di interagire con la realtà che ci circonda. In questo contesto, ovviamente, avranno un ruolo importante le app, che ci potranno dare tutte  le informazioni necessarie al momento giusto, basandosi sulla conoscenza approfondita dei nostri comportamenti e desideri.

In un mondo in cui tutto diventa a portata di mano e ogni cosa è perfettamente adatta sulla propria persona, dunque, anche l’e-commerce deve cambiare e adeguarsi. Secondo Goodwin, infatti, ci saranno nuove categorie di prodotto da vendere, nuove possibilità di proporre contenuti personalizzati, nuovi spazi e nuovi modi per trovare clienti e fidelizzarli.


Per gli esperti di marketing si apre una sfida importante: riuscire a trovate strumenti idonei per stare al passo con la tecnologia che avanza.

giovedì 15 gennaio 2015

Il lato oscuro del web

Siete dei maghi del web? Allora saprete certamente che chi naviga la rete ha anche un abisso da poter esplorare. Si chiama web parallelo, o “deep web”, cui non si accede tramite i normali browser, ma solo attraverso alcuni specifici, in grado di rendere la navigazione assolutamente anonima.



Precauzione necessaria, non perché sia illegale navigarci, ma perché è illegale quel che si trova e che si può comprare. Dalle armi, alla droga, da documenti falsi a esseri umani. La versione precedente del sito, una sorta di  'eBay' delle merci illegali con oltre 13mila articoli, era stata chiusa nell'ottobre del 2013, contestualmente all'arresto del suo creato, Ross Ulbricht, allora ventottenne.

Ma qualche giorno fa il sito Motherboard ha parlato di una nuova versione del web parallelo che ora sfrutta un protocollo diverso da quello dell'originale, ancora più difficile da individuare, e accetta diversi tipi di criptomonete, compresi gli Anoncoin, cioè la versione ancora più anonima dei Bitcoin. 

In questo mondo buio non ci sono regole ed è consentito tutto quello che sul normale web è vietato per legge: la violazione del copyright, per esempio, la censura, con tutto quel che ne consegue.  Ma per navigarci devi sapere dove andare perché non esistono indirizzi mnemonici, url semplici da ricordare e ovviamente… niente motori di ricerca.