mercoledì 30 novembre 2016

Malware, in Italia nuove varianti del ransomware Locky

Si assiste a un nuovo picco di infezioni causato dal malware JS/Danger.ScriptAttachment, che da fine ottobre ad oggi ha minacciato il 33,49% degli internauti in Italia. Il tutto attraverso allegati o link fraudolenti inviati via mail per rubare dati personali e credenziali di accesso a importanti servizi online, come ad esempio l'home banking.

Una volta aperto, spiegano gli esperti di Eset che hanno rilevato l'incremento della minaccia, Danger.ScriptAttachment scarica e installa sul dispositivo differenti varianti di malware, la maggior parte dei quali costituiti da cripto- ransomware; tra questi, si legge in una nota, "nuove varianti di Locky, il temibile ransomware il cui scopo è quello di crittografare i dati preziosi chiedendo poi centinaia di euro per decriptare i file".

Oltre che in Italia, Danger.ScriptAttachment ha registrato nell'ultimo mese un picco di infezioni nell'Europa centro orientale raggiungendo il 53% nella Repubblica Ceca, poi in Svezia (45%), Slovacchia (44%) ed Austria (43%).





(Fonte: Cyber Affairs)

martedì 22 novembre 2016

E-commerce, venditori in tutta Italia

Da Nord a Sud, passando per borghi, città e isole. La presenza dei venditori professionali eBay attraversa tutto il territorio del Belpaese, a dimostrazione che l’eCommerce rappresenta un’opportunità di business che scavalca le tradizionali barriere geografiche. 

Grazie all’e-commerce, una pmi può esportare i propri prodotti in tutto il mondo, sia che si trovi in una grande città o sia che - come spesso accade in Italia - si trovi in un piccolo comune.

E' quanto comunica eBay, rivelando classifiche e curiosità che offrono una panoramica della penetrazione dei venditori professionali nel nostro paese.
La Campania si posiziona al primo posto praticamente in tutti i principali indicatori: dal numero dei venditori professionali al fatturato generato, fino al numero di venditori professionali che fanno export. 

Le regioni 'Top 3' per numero di venditori professionali riflettono anche il loro peso demografico in Italia, essendo le regioni con la più alta percentuale di popolazione: Campania (con il 16,8% dei venditori professionali italiani), Lombardia (12,4%) e Lazio (9,7%).

Ma scorrendo la classifica, si notano anche delle regioni che spiccano perché hanno una percentuale di venditori professionali maggiore rispetto al loro peso demografico: è il caso della Puglia (che ha il 9,2% dei venditori professionali eBay ma un peso demografico solo del 6,7%), dell’Abruzzo (3,1% dei venditori professionali e peso demografico del 2,1%) e della Sardegna (2,7% dei venditori professionali e peso demografico del 1,4%).


E dai dati interni di eBay, inoltre, emergono una serie di curiosità. I venditori professionali, ad esempio, sono presenti: nei due comuni italiani più alti (Sestriere e Livigno); nel comune più a Est (Otranto), in quello più a Ovest (Bardonecchia) e in quello più a Sud (Lampedusa); in ben 14 delle isole minori italiane (da Capri a Ischia, da La Maddalena a Pantelleria, passando le Isole Tremiti e Ponza).

martedì 15 novembre 2016

Quanto dovresti guadagnare? Ora te lo dice LinkedIn

Come fare a sapere se sto guadagnando troppo o troppo poco? Devono essersi posti questa domanda a LinkedIn, la piattaforma social dedicata al mondo del lavoro e allo sviluppo di contatti professionali, che ha messo a punto Salary, un sistema che permette di calcolare qual è il salario adatto all'utente e di confrontarlo con gli stipendi di altre persone nel mondo che svolgono lo stesso mestiere.

La nuova funzione, disponibile sul sito web di LinkedIn www.linkedin.com/salary, prende in considerazione il tipo di lavoro e il paese o l'area geografica nella quale viene svolta la professione, senza tralasciare l'esperienza professionale, le dimensioni aziendali, il campo di studi e il grado di istruzioni dell'utente. 

Per ora Salary è attivo solamente negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, ma è probabile che la funzione venga presto estesa ad altri Paesi.

martedì 8 novembre 2016

Clouditalia, con Rubrik per innovare i servizi cloud delle imprese

Rubrik, prima società al mondo di cloud data management, ha annunciato oggi che Clouditalia ha implementato la piattaforma di gestione dati completa di Rubrik come parte della sua infrastruttura. 

La società aretina, provider italiano di servizi di telecomunicazione e cloud computing, sta offrendo servizi Backup-as-a-Sevice grazie a Rubrik, consentendo ai clienti con limitate risorse e capacità IT, di beneficiare di grandi funzionalità di gestione dei dati in completa autonomia.

Come azienda leader nel settore, Clouditalia offre servizi personalizzati a clienti di tutte le dimensioni. In Italia, infatti, il 99,9% delle società sono piccole o medie imprese, un grande mercato nel quale la capacità di beneficiare delle soluzioni cloud è limitata dalla complessità tecnica e dai processi più time consuming.

Attraverso l'utilizzo della tecnologia Rubrik, Clouditalia estende il proprio vantaggio competitivo nel mercato italiano riducendo da un lato la complessità operativa e dall'altro, attraverso la propria offerta, fornendo flessibilità gestionale anche alle architetture legacy per i propri clienti garantendo la gestione automatica e sicura dei dati tra infrastrutture on-premise ed in cloud.

Anche se l'introduzione dei nuovi servizi di Rubrik è nella fase iniziale, l'adozione tra i clienti sta rapidamente crescendo. Nei prossimi mesi, Clouditalia prevede l'introduzione della piattaforma Rubrik Edge - la soluzione software per uffici remoti e filiali - e di estendere quindi ulteriormente la propria offerta di backup-as-a-Service per tutti i clienti.

mercoledì 2 novembre 2016

Web economy, Ioe in crescita, 5.200 mld entro 2018

Non sembra avere fine la crescita della web economy. Secondo le stime di Avvenia, azienda leader nazionale dell'efficienza energetica, il mercato globale di Internet of Everything (IoE) è destinato a superare i 5.200 miliardi di euro del 2018: un trionfo dell'Industria 4.0. Ma il motore è l'efficienza energetica.

"Le imprese hanno compreso il potenziale di Internet of Everything anche in termini di recupero di efficienza energetica e i consumatori sono attratti dalle nuove applicazioni per semplificare le attività quotidiane. Così, dopo diversi anni di transizione, IoE è pronto a dispiegare le sue enormi potenzialità con soluzioni creative per dare vita a nuove modalità di connessioni delle cose", sostengono gli esperti di Avvenia.

Insomma l'Industria 4.0 decolla. L'ultima indagine sulla conoscenza e sull'impiego delle tecnologie riconducibili all'Industria 4.0 firmata proprio da Avvenia mette in evidenza che la maggior parte delle aziende (98%) conosce queste tecnologie e che il 69% delle imprese ha adottato almeno una delle 12 tecnologie prese in esame da Avvenia: Internet of Thinks, Internet of Everythink, Big Data, Cloud Computing, sicurezza informatica, meccatronica, robotica, robotica collaborativa, stampa 3D, simulazione, materiali intelligenti e nanotecnologie.

Internet delle "tante cose diverse" è in pieno boom: entro il 2018 si attesteranno a 25 miliardi i dispositivi connessi per un mercato globale del valore di 5.200 miliardi di euro. Lo sostengono gli analisti di Avvenia (www.avvenia.com), secondo i quali nell'arco dei prossimi anni lo sviluppo di Internet of Everything (IoE) comporterà ancora nuovi progressi, dagli elettrodomestici che ottimizzano l'impegno di energia agli impianti di produzione che scambiano dati con i manufatti, fino ai semafori che si sincronizzano per far passare un mezzo di soccorso.

A crescere in maniera più rilevante saranno sia le connessioni attraverso le quali gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza artificiale (Internet of Things) che le connessioni dati con nuovi tipi di dispositivi che hanno già oggi iniziato a creare un volume di dati così grande e complesso (Big Data) da richiedere strumenti differenti da quelli tradizionali per trattare questa enorme quantità di informazioni.

Secondo Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia, "le aziende investono nelle nuove tecnologie soprattutto per diventare più competitive e per raggiungere questo obiettivo oggi più che mai si rende necessario porre l'efficientamento energetico al centro di ogni progetto di sviluppo delle imprese".

Per Avvenia, dunque, il motore dell'Industria 4.0 è proprio efficientamento energetico, un know-how prevalentemente italiano che oggi può consentire alle aziende di ogni dimensione il raggiungimento di nuovi modelli di business e di nuovi livelli di competitività.