venerdì 30 maggio 2014

Google e la rimozione di link dai risultati di ricerca

Diritto d’informazione o diritto alla privacy? 



Eterno dilemma di ha a che fare quotidianamente con ogni tipo di notizia e questione più volte dibattuta. Ma ci ha pensato Big G. a dare un segnale di svolta lanciando un servizio attraverso il quale i cittadini europei possono richiedere la rimozione di link dai risultati di ricerca.

Si chiama diritto all’oblio ed è la possibilità di un cittadino di chiedere la cancellazione di informazioni che lo riguardano, se ritiene che siano “inadeguate, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessive in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicate”.
 
La decisione di Google arriva dopo la sentenza del  13 maggio scorso della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha riconosciuto il diritto dei cittadini a esse “dimenticati” su internet e chiedere, dunque, la cancellazione di tutti i collegamenti alla propria persona. La sentenza, in particolare, diceva che i motori di ricerca sono responsabili del trattamento dei dati personali pubblicati su pagine web di terzi.

Per adeguarsi subito, Google ha reso disponibile un formulario da compilare online, attraverso il quale inoltrare la richiesta. "Esamineremo ogni richiesta cercando di bilanciare il diritto alla privacy con quello all'informazione" – ha detto un portavoce dell'azienda di Mountain View.
“Stiamo creando un comitato consultivo di esperti che analizzi attentamente questi temi – hanno, poi, fatto sapere – e nell'implementare questa decisione coopereremo con i garanti della privacy ed altre autorità".

martedì 20 maggio 2014

Selfie mania

Londra è la città dove si scattano più selfie in assoluto, ma è il Colosseo a Roma lo sfondo più gettonato.


 
Lo dicono i dati emersi dall’analisi effettuata da Suggestme su 6,3 milioni di post su Twitter, Facebook, Instagram e altri social media.
 
Secondo l’indagine, attrazioni, strade, parchi della capitale britannica fanno da sfondo al 14% di tutti gli autoritratti realizzati con uno smartphone, mentre la seconda città al mondo per i selfie è New York.
 
Seguono Amsterdam e Barcellona. Nella top ten anche Parigi, Berlino, Roma, Sydney, Istanbul e Atene.

mercoledì 14 maggio 2014

Nuove regole per l'e-commerce

Buone notizie per gli amanti dell'e-commerce.  Da ieri sono entrate in vigore le nuove regole studiate per essere in linea con le normative europee approvate lo scorso 26 marzo.  



Da oggi, dunque, quelle che vigono nel nostro Paese sono direttive che si adattano perfettamente a tutti gli stati UE garantendo, al contempo, più sicurezza e trasparenza.

In particolare, secondo queste nuove regole, il compratore potrà restituire il prodotto acquistato entro 14 giorni, non più solo 10, e potrà avere il rimborso entro due settimane, non più entro un mese.  Insomma, si accorciano i tempi per dare all’utente più fiducia nella sua operazione e i costi dovranno essere assolutamente trasparenti. Se non ci fosse chiarezza l’intero costo della spedizione sarebbe a carico del negoziante.

Anche i contratti a distanza, quelli via web o via telefono, sono stati normati in modo preciso:  la vendita si completa solo se il venditore ha sottoposto al consumatore una proposta commerciale da firmare. Quindi c’è bisogno di una firma, purtroppo ancora cartacea. Per quella digitale ci sarà ancora da aspettare.

Infine, sono state previste multe salate ai negozianti e gestori di piattaforme per l’e-commerce che non rispetta le nuove regole: da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 50 mila euro, in casi molto gravi.
Obiettivo del regolamento, dunque, quello di avvicinare gli utenti all’acquisto on line che, nonostate le piattaforme e-commerce, aumentino, non prende piede. Eppure, in soli due anni i consumatori online sono cresciuti in maniera consistente, dai 9 ai 16 milioni, ma la percezione è ancora di un acquisto poco sicuro, di cui non si ha fiducia, e si concentra, per ora, prevalentemente nel settore food.

venerdì 9 maggio 2014

Sempre più iperconnessi, in tre miliardi sul web

Entro la fine del 2014 saranno connessi alla rete tre miliardi di persone in tutto il mondo, circa due terzi nei Paesi in via di sviluppo. 



I dati emergono dall’ultimo rapporto dell'ITU, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'ICT secondo cui saranno più di due miliardi le persone che avranno accesso alla banda larga da dispositivi mobili, oltre la metà dai mercati emergenti.

Secondo i calcoli, entro l'anno il 44% delle abitazioni globali avrà accesso a internet e il 90% di coloro che ancora oggi non vi hanno accesso proviene dai Paesi in via di sviluppo. La regione con la maggiore penetrazione Internet è l'Europa (75%), seguita dalle Americhe, dove due persone su tre avranno accesso alla rete. Inoltre, quest'anno una persona su dieci avrà accesso alla banda larga fissa.

La banda larga mobile invece toccherà quota 2,3 miliardi di sottoscrizioni con una penetrazione globale del 32%. Percentuale che sale all'84% se si considerano solo i Paesi sviluppati.

Il mondo, insomma, è sempre più iperconnesso!

martedì 6 maggio 2014

Bambini tecnologici?

Tutti quei genitori che si vantano dell'abilità dei propri figli con smartphone e tablet prima ancora che sappiano parlare dovrebbero in realtà preoccuparsi, perché i dispositivi con touch-screen non solo non fanno imparare più in fretta, ma rischiano di fare dei danni. 



L’annuncio arriva dagli esperti del Cohen Children's Medical Center di New York che hanno effettuato uno studio su 63 coppie, i cui figli hanno avuto il primo contatto con un touch-screen in media a 11 mesi e per 17,5 minuti al giorno.

Nonostante i genitori notava qualche apparente beneficio, è emerso, al contrario, che non c'era nessuna differenza tra i bambini tecnologici e quelli non. Anzi, nei piccoli che giocavano con app non educative si è notato un ritardo nello sviluppo del linguaggio. 

''Abbiamo osservato nella nostra clinica che il giocattolo numero uno che i genitori danno ai figli sono gli smartphone - afferma Ruth Milanaik, l'autore principale dello studio - che ormai ha sostituito i libri e i giocattoli tradizionali. La tecnologia però non può rimpiazzare il contatto diretto”.

Perciò, al bando smarthope e tablet. Forse è più sano tirare giù dalla soffitta i cari bei vecchi giocattoli.